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Il processo di pultrusione consente la produzione di manufatti caratterizzati da un allineamento e un’uniformità di distribuzione delle fibre pressoché perfetti e da un tasso di rinforzo (espresso come percentuale di volume di fibre rispetto al volume totale) elevatissimo e non raggiungibile con nessun altra tecnologia.
Normalmente un manufatto pultruso ha un tasso di rinforzo variabile tra il 50% e il 60% che è circa il doppio di quello che si può conseguire con tecniche di layout manuale; inoltre, il tasso di rinforzo conseguibile e, quindi, le prestazioni finali del composito, sono controllabili con estrema precisione; la combinazione di buone proprietà meccaniche (elevato modulo elastico e resistenza a trazione) con ottime proprietà di resistenza alla corrosione e in particolare ad agenti chimici inquinanti rende i pultrusi adatti ad impieghi in campo edilizio.
A differenza degli interventi basati sulle tecniche tradizionali tali articoli, grazie alla loro estrema leggerezza, possono essere messi in opera senza ausilio di particolari attrezzature o macchinari, in tempi molto brevi e spesso senza che sia necessario interrompere l’esercizio della struttura. Rispetto alla tecnica di placcaggio con piastre metalliche (beton plaquè), l’uso delle lamine pultruse non necessita, solitamente, di sostegni provvisori durante la posa in opera ed elimina tutti i rischi connessi con la corrosione del rinforzo applicato, inoltre la loro applicazione è meno vincolata dalla capacità di posa degli operatori (le foto adiacenti mostrano le due tipologie d'intervento). Indubbiamente le tecniche di rinforzo che utilizzano i materiali compositi consentono di intervenire in modo meno invasivo, nello spirito della conservazione del patrimonio edilizio storico, con conseguente riduzione degli oneri economici.
L’impiego più diffuso è indubbiamente quello del rinforzo di elementi lignei prevalentemente inflessi, quali singole travi, putrelle di solai, portando vantaggi in termini di resistenza, deformabilità e duttilità; inoltre da tener in considerazione il loro impiego anche nel restauro di edifici in muratura, permettendo interventi veloci e poco invasivi andando ad rimpiazzare i tradizionali materiali, come acciaio ed alluminio, con intuibili vantaggi in termini di leggerezza, resistenza specifica e resistenza a corrosione.